Parlare in modo corretto e dimostrare una buona cultura generale sono aspetti molto importanti e permettono di fare una prima buona impressione in un rapporto, sia personale che di lavoro.
Grammatica e proprietà di linguaggio
Utilizzare correttamente la lingua italiana e mostrare una buona proprietà di linguaggio sono armi estremamente importanti che permettono di presentarsi immediatamente come una persona colta, valida ed efficace.
Utilizzare bene la propria lingua è essenziale sul lavoro, dove è necessario fare sempre l’impressione migliore, sia con i colleghi abituali che con clienti, fornitori e altre persone che si frequentano solo occasionalmente.
Sbagliare un congiuntivo, coniugare male un verbo o sbagliare una preposizione è il modo più rapido per mettersi in cattiva luce e fare la figura dell’ignorante, a patto ovviamente che l’interlocutore sappia identificare l’errore.
Quando è l’interlocutore a sbagliare
Chi ha una buona conoscenza della grammatica e della lingua coglie subito gli errori di un interlocutore. Cosa fare in questi casi?
Correggere l’errore è un modo per sottolinearlo, per cui è un intervento che in generale andrebbe sconsigliato, se non con gli amici o con colleghi con cui si ha una confidenza particolare. D’altronde se la conversazione avviene in pubblico lasciare correre l’errore potrebbe far sembrare di non averlo notato. Se non si corregge un congiuntivo errato si rischia di fare la figura di chi non è in grado di accorgersi dello sbaglio.
La situazione va risolta caso per caso, soprattutto in base al contesto e all’interlocutore. Se quest’ultimo è il capoufficio o un dirigente, fargli notare la sua ignoranza potrebbe non essere una mossa particolarmente felice, soprattutto se quest’ultimo ha una personalità suscettibile e presuntuosa. Ancora meno indicato è correggere l’errore di un dirigente in presenza di una carica più alta: potrebbe apparire come una mancanza di rispetto per il superiore e un tentativo di farsi belli alle sue spalle.
Lo stesso vale per chi pronuncia male le parole straniere. Un errore molto comune è ad esempio pronunciare all’inglese ogni parola non italiana, mentre invece andrebbe utilizzata la pronuncia originale della lingua a cui il termine appartiene.
L’importanza di una buona cultura generale
Sapere tutto è impossibile: ognuno ha dei campi in cui può considerarsi ferrato e altri in cui deve ammettersi ignorante. la cultura generale però è importante e serve a denotare una persona preparata ed efficiente. Non è necessario, anzi è quasi sempre sconsigliato, mettere eccessivamente in mostra la propria cultura e sbandierarla ai quattro venti. Questo atteggiamento servirebbe solo a sembrare presuntuosi e supponenti.
Una persona colta è in grado di far trasparire la propria conoscenza in una conversazione su qualsiasi argomento, anche banale, ad esempio sfoggiando semplicemente una buona proprietà di linguaggio. Questo può essere fatto anche conversando del tempo o del traffico, non necessariamente in una discussione tecnica o specialistica.
L’importante è cercare di adattare il proprio livello a quello dell’interlocutore, ancora una volta per evitare di sminuirlo con uno sfoggio di inutile cultura.
Utilizzare la cultura nelle conversazioni
Avere una buona cultura generale significa avere un’infarinatura di base in molti settori, senza necessariamente eccellere in nessuno di questi. Essere informati sull’attualità ad esempio permette di trovare spunti di conversazione interessanti anche con persone che si conoscono poco, evitando momenti di imbarazzo o lunghi silenzi. In ogni caso mai la conversazione deve trasformarsi in uno sterile sfoggio di cultura ed erudizione: una conversazione si basa sull’ascolto degli altri e sul discutere i pareri di ognuno su un dato argomento, non in soliloquio in cui uno dei convenuti insegna agli altri qualcosa.
Essere colti, avere una buona proprietà di linguaggio e correttezza grammaticale non sono mai attributi fuori luogo, anche quando non sono necessari sono sempre bene accetti, che si tratti di una conversazione formale o di una cena fra amici.
Gli errori nelle comunicazioni scritte
Se qualche errore grammaticale si può scusare a tutti durante una conversazione, il discorso cambia nelle comunicazioni scritte, che siano mail ufficiali di lavoro o semplici messaggi fra amici. In questo caso che scrive ha la possibilità di rileggere il proprio testo e apportare correzioni, quindi gli errori grammaticali o di sintassi non sono in alcun modo scusabili.
Una mail contenente refusi ed errori di battitura indica, soprattutto sul lavoro, trascuratezza e poca cura dei dettagli, ma veri e propri errori indicano chiaramente l’ignoranza di chi scrive. Il discorso vale anche quando si scrive in una lingua che non è la propria. Se non la si conosce a sufficienza sarebbe meglio utilizzarne una comune, ad esempio l’inglese, oppure scusarsi in anticipo per eventuali errori o imprecisioni linguistiche.