Brusuglio si trova a pochi passi da Cormano, di cui rappresenta una frazione.
Un poco di storia
Le origini del borgo risalgono al 1346, quando il territorio di Milano venne suddiviso. Durante il periodo del regno di Napoleone, il comune apparteneva a Bruzzano, solo successivamente e grazie l’opera degli austriaci, Brusuglio riacquistò autonomia, in conseguenza all’istituzione del Regno Lombardo-Veneto. A metà dell’800, Brusuglio aveva quasi 600 abitanti, dieci anni più tardi ne aveva quasi 700.
Fu nel 1871 che Brusuglio venne cancellato come comune, e venne unito al vicino comune di Cormano.Brusuglio e Manzoni
Carlo Imbonati, il cui nome è indissolubilmente legato ad alcune famosissime composizioni poetiche, visse per tanti anni nella villa di Brusuglio.
Nel 1792 Carlo Imbonati iniziò una lunga convivenza con Giulia Beccaria, che si era separata dal marito.
Giulia Beccaria era la madre di Alessandro Manzoni, ed ereditò, dopo la morte del convivente la villa di Brusuglio.
In questa villa, Manzoni trascorse la maggior parte delle sue estati.
La villa, infatti, era la residenza estiva di Manzoni, il quale viveva durante il resto dell’anno nella città di Milano (in via Morone) insieme alla sua famiglia.
La villa di Brusuglio è molto importante perché, nel 1821, proprio in questo luogo, Alessandro Manzoni diede inizio alla sua più importante opera “I Promessi Sposi” e sempre qui eseguiva i suoi esperimenti ed effettuava le sue osservazioni di botanica.
Nel cimitero del borgo di Brusuglio è possibile visitare la tomba della famiglia di Alessandro Manzoni dove riposano sia la madre dello scrittore, sia la moglie, la ben nota Enrichetta Blondel.
La Villa di Brusuglio
Come è stato detto, la villa di Manzoni è stata, per molto tempo, proprietà dei Conti Imbonati che edificarono quella che ad oggi è considerata la parte più antica della villa alla fine del 1600.
Giulia Beccaria ereditò la villa alla morte di Carlo Imbonati, e nel 1810, iniziarono i lavori di restauro e di ristrutturazione della villa, che stava cadendo in rovina.
Alessandro Manzoni seguì con molto scrupolo i lavori di restauro, che furono portati avanti dall’Arch. Gottardo Speroni, e a questo periodo risale l’edificazione del corpo centrale della vita.
I lavori di restauro portarono alla unione di due fabbricati e la Villa, che aveva un tempo caratteristiche tipicamente italiane, acquistò un aspetto architettonico dallo stile prettamente francese che i visitatori possono notare ammirando la facciata e la sua fontana dal cancello principale.
Manzoni, durante il restauro, si dedicò alla realizzazione di un grande parco. Questo perché lo scrittore amava passeggiare, e passava molto tempo nei viali alberati della villa. Qui, coltivò anche la sua passione per la botanica, e piantò vari alberi che ancora oggi si possono ammirare.
Tra quei platani e quei castagni, tra le magnolie e i faggi, tra le ortensie e le acacie, l’estro e la fantasia del poeta si ispiravano e da lì ebbe origine la produzione di grandi opere.
La villa oggi
Oggi la Villa è ancora occupata discendenti della famiglia di Manzoni e la villa e il suo parco non hanno cambiato il loro aspetto nel tempo, anzi i visitatori possono ancora respirare l’aria che respirava Manzoni, ammirare le stanze in cui passò la vita lo scrittore, dove maturò come scrittore, ma anche come architetto e come botanico.
Nella villa, caratterizzata da pavimenti in cotto originale, da soffitti a cassettoni, e da un grande camino seicentesco, si organizzano ricevimenti, ma anche mostre, pranzi di lavoro, cene di affari.
Sono numerosi i congressi e le riunioni che hanno luogo in questo luogo di antico splendore.
Inoltre, le sale della Villa, grazie alla loro bellezza, sono diventate cornice per ricevimenti, ma anche feste, sale per matrimoni, battesimi, grazie anche al fatto che la villa ospita fino a 200 persone.
Brusuglio e la villa di Manzoni: due luoghi incantevoli da visitare.