Lavorare in gruppo
Negli ultimi anni, sempre più spesso quando si scrive il curriculum si evidenzia la propria abilità di lavoro in gruppo. Si tratta di un aspetto sempre più richiesto dalle aziende che sviluppano progetti creando team di lavoro più o meno numerosi. Lavorare a stretto contatto con i propri colleghi per progetti a breve o lunga durata, però, non è sempre facile. Spesso, infatti, si creano tensioni e conflitti che possono degenerare da incomprensioni professionali e veri e propri litigi personali. Queste situazioni possono rappresentare un vero e proprio problema non solo per i colleghi che litigano ma anche per tutto il team di lavoro che si trova a dover gestire situazioni di tensione durante tutta la giornata lavorativa.
Chi ha il compito di risolvere i conflitti tra colleghi? In realtà non esiste una figura professionale che possa assumere questo compito: solitamente, quando si lavora in gruppo è il responsabile del gruppo a prendere in pungo la situazione cercando di eliminare le tensioni tra colleghi. In altri casi, può essere semplicemente il collega maggiormente empatico, quello più in grado di dire le cose giuste riportando la serenità nell’ambiente di lavoro.
Il ruolo del leader
In ogni gruppo vi è sempre una persona che presenta le caratteristiche di un leader, senza che esso sia necessariamente il referente del gruppo stesso. Solitamente è questa persona che riesce a mediare tra i colleghi in conflitto utilizzando, al tempo stesso, l’empatia tipica dei leader e una serie di elementi che possono essere differenti a seconda della situazione che si è creata, nonché delle caratteristiche caratteriali delle persone coinvolte nella tensione emotiva.
Una delle principali armi di un leader è che egli riesce a riconoscere le tensioni prima che esse sfocino in veri e propri conflitti. Le tensioni in un gruppo di lavoro possono crearsi per motivi personali ma soprattutto per ragioni professionali. Se qualcuno si sente messo da parte per un determinato ruolo per il quale è invece maggiormente qualificato, se non vengono riconosciuti meriti specifici o l’importanza di un determinato apporto al lavoro spesso si inizia a covare del rancore che, alla prima occasione, potrà sfociare in vero e proprio conflitto con i colleghi ritenuti ingiustamente meritevoli.
Come procedere per risolvere i conflitti
Se non si riescono ad evitare litigi tra colleghi di lavoro, ossia se non ci si è resi conto prima che determinate persone avevano problemi a lavorare insieme per contrasti caratteriali o professionali, si dovrà allora procedere a posteriori, cercando una soluzione che possa essere duratura e migliorare l’atmosfera dell’ambiente lavorativo.
Per prima cosa, quindi, sarà necessario comprendere se il conflitto nasce da un problema puramente lavorativo, da incompatibilità di carattere o da problemi personali di cui non si è a conoscenza. Sicuramente se il problema coinvolge solo l’ambito lavorativo sarà più semplice da risolvere. Si potranno infatti ascoltare le parti e trovare una soluzione in grado di mediare tra le proposte e le idee delle due parti. Fornire la giusta gratificazione a quanti lavorano è fondamentale in ambiente lavorativo: naturalmente, è altrettanto fondamentale assicurarsi che da entrambe le parti vi sia stato un impegno specifico nel ruolo che era stato assegnato.
I contrasti caratteriali possono essere più difficili da appianare. Tuttavia, un buon leader saprà sempre evidenziare come, all’interno dell’azienda, si opera soprattutto per il bene dell’azienda stessa. Pertanto, problematiche personali devono essere messe da parte per operare insieme per uno scopo comune. Naturalmente per evitare che si verifichino nuove problematiche sul posto di lavoro è bene ascoltare le persone coinvolte nel conflitto e, soprattutto, cercare di evitare che si formino fazioni a favore o contro i diversi colleghi.
Un buon leader ascolta senza schierarsi: riesce in maniera oggettiva a valutare le ragioni delle parti in disaccordo portando, tramite il confronto, a un accordo tra le parti. Sottolineare come i problemi di comunicazione e confronto tra due colleghi si possano ripercuotere sull’andamento generale del gruppo di lavoro è fondamentale: se litigare può essere umano, trovare un accordo è invece un chiaro esempio di professionalità sul lavoro. Proprio su questo aspetto si dovrà puntare per riportare l’armonia nel gruppo e permettere ai colleghi in disaccordo di poter continuare a lavorare tra di loro senza ulteriori tensioni.
La valutazione dei singoli casi
I conflitti possono derivare da motivazioni diverse e, soprattutto, essere vissuti in modo differente da persona a persona. Per questo motivo un buon leader non prende mai delle decisioni se non ha prima ascoltato le parti in causa e valutato la situazione specifica in cui si è verificata la tensione.
Non esistono, infatti, formule magiche che permettono a un leader di risolvere i problemi che si generano all’interno del proprio team di lavoro. Solo valutando attentamente le parole di quanti hanno preso parte al conflitto si potrà trovare la soluzione più idonea, in grado di soddisfare le esigenze degli antagonisti ma, soprattutto, in grado di riportare il team di lavoro in condizione di poter operare in maniera serena e costruttiva.
Una particolare attenzione, quindi, va fatta a casi particolari in cui le persone coinvolte in conflitti si trovano in periodi di stress per problematiche personali. In queste situazioni, naturalmente, si dovrà intervenire con maggiore cautela tenendo in considerazione la particolare condizione in cui si trova il collega. Allo stesso tempo, si dovrà evidenziare come i problemi personali non dovrebbero interferire sulla qualità del lavoro e, soprattutto, con la collaborazione tra colleghi.