Manager, muoversi o morire: il cambiamento è parte del nostro lavoro
La figura del manager
Il manager è la figura che, all'interno dell'organizzazione, di un' azienda o di un ente, ha il compito di pianificare gli obiettivi economici e gestire le relazioni tra personale e azienda. L'attività manageriale dunque, si concentra sulle risorse economiche e umane.
Più in generale, questa figura professionale può essere definita il cardine della realtà nella quale opera. Aziende, industrie, business in avvio sono tutti ambiti in cui ogni giorno possono variare piccole e grandi cose. Proprio per questo il manager è importante, poiché gestisce queste variabili per fare in modo che gli obbiettivi di produzione, di bilancio, di vendita ecc... siano rispettati.
Per fare ciò, egli necessita anche di una organizzazione e pianificazione flessibile. Questo perché il mercato cambia rapidamente e, per avere successo, bisogna necessariamente sapersi adattare e avere la capacità di modificare il proprio lavoro rapidamente. Qui interviene il manager che, con le sue capacità, la competenza, la leadership e la propensione all'adattamento è in grado di ripristinare una situazione lavorativa tale da poter perseguire i propri obbiettivi.
Per via della sua importanza all'interno del contesto organizzativo, il manager deve necessariamente mostrarsi flessibile ai cambiamenti che sopraggiungono nella vita economica e relazionale del mondo del lavoro.
Il cambiamento
Il cambiamento è una componente fondamentale del lavoro di un manager ed è una costate in qualsiasi attività lavorativa e imprenditoriale di successo.
Il mercato, infatti, è un mondo in costante movimento e, per dimostrare di saperlo gestire, bisogna avere leadership. Questa è una delle caratteristiche fondamentali alla quale devono far fronte i manager nell'evoluzione e nello stravolgimento delle regole che costituiscono il proprio ambito lavorativo. La continua mutazione delle condizioni, frutto dell'evoluzione politica-sociale del mondo e della globalizzazione, ha fatto si che alla figura manageriale venisse richiesta una certa propensione anche alla flessibilità. È proprio questa qualità che, insieme alla leadership, rende questa figura professionale adatta al suo scopo. La figura del manager qui è fondamentale e capacità gestionali e grande apertura mentale alla modifica possono essere salvifiche in alcuni casi.
Non si deve però pensare che il cambiamento in un' azienda o in un business provenga esclusivamente dall'esterno o da forze maggiori che non dipendono dai lavoratori.
Infatti, in una situazione lavorativa, questo può venire direttamente dall'interno. Calo di personale, abbassamento della produzione o mancanza di fondi possono ostacolare la buona riuscita del lavoro. Anche in questo caso il manager è quella figura che riesce, con le sue competenze, a gestire questo genere di problematiche. Infatti la rigida pianificazione degli obbiettivi e le giuste conoscenze per apportare le modifiche necessarie sono ciò che lo rendono essenziale all'interno del proprio contesto lavorativo.
Più in generale, la figura del manager, per essere riconosciuta come tale, deve saper gestire e controllare (e quando necessario risolvere) tutte le problematiche e le variazioni dovute al cambiamento. In una società in cui tutto va veloce, questa capacità risulta fondamentale.
L'importanza della dinamicità: muoversi o morire
Essere dinamici è la chiave del lavoro del manager. Sapersi adattare ai continui cambiamenti del mercato, e conseguentemente delle aziende, determina la sopravvivenza nel complesso mondo delle attività manageriali.
Avere le competenze per muoversi all'interno delle diverse responsabilità derivanti dal lavoro dell'azienda o di più aziende è la soluzione migliore per svolgere al meglio la professione.
La flessibilità, poi, consente di essere competitivi nel mercato del lavoro ma anche di gestire al meglio le relazioni con i clienti.
La figura del manager, dunque, non può esulare da questi aspetti sostanziali. L'assenza di dinamicità porterebbe una netta esclusione dai processi di crescita lavorativa e personale e dunque dall'ambiente organizzativo.