Il vostro prossimo collega sarà un robot?
Diciamolo pure chiaramente, prima di avere un robot come prossimo collega di lavoro, occorrerà ancora attendere diverso tempo. Decenni. Poi l’ipotesi di avere a propria completa disposizione un robot, potrebbe diventare realtà. Non c’è dubbio alcuno, infatti, che l’intelligenza artificiale ricopra già da adesso un ruolo cruciale nell’ambiente di lavoro, specie in un contesto aziendale.
La posizione dei catastrofisti
Vi sono tutta una serie di professionisti, da economisti a scienziati, i quali sostengono che lo scenario del futuro potrebbe non essere roseo nell’ottica dell’occupazione. C’è chi addirittura paventa la fine dei posti di lavoro. Costoro sono stati ribattezzati dai mass media, come catastrofisti.
Una posizione neutrale sul ruolo dei robot
Un altro filone insiste molto sull’integrazione uomo-macchina di cui si parla da secoli. In tutte le circostanza (non molte, a dir la verità) in cui uomo e robot hanno lavorato insieme, di risultati positivi ne sono stati raggiunti. Poco ma sicuro.
Un possibile scenario, tutto a favore dei lavoratori
C’è chi invece è dell’idea che i robot e le altre forme di intelligenza artificiale dovrebbero essere impiegati per portare a termine tutti quei compiti sì laboriosi, ma a lungo andare ripetitivi e noiosi che attualmente, in molte realtà aziendali vengono svolti dall’uomo. In questo scenario, sarebbero i lavoratori a beneficiare, in quanto potrebbero riqualificarsi e focalizzarsi su processi di tipo strategico e soprattutto sulla risoluzione di problemi concreti o sull’implementazione di decisioni creative all’interno di una data fase del processo o di un meccanismo non ancora collaudato a regola d’arte.
L’Intelligenza Artificiale e il suo ruolo attuale
Non c’è dubbio alcuno che, già allo stato attuale delle cose, l’Intelligenza Artificiale ricopra un ruolo di determinante importanza per molte organizzazioni aziendali, specie per quelle di grandi dimensioni. Il suo impiego? L’ottimizzazione del flusso lavorativo e la lettura dei trend di mercato sono due aree dove l’interazione tra lavoratori e IA ha dato eccellenti risultati.
Il successo dei Big Data
Se l’Intelligenza Artificiale negli ultimi anni ha potuto contare su importanti passi in avanti, il merito è anche dei big data. Le tecnologie di apprendimento automatico raccolgono una mole immensa di dati e sono pronti a trasformarle in informazioni utilissime in termini aziendali. Il loro vantaggio? Sono facilmente accessibili, bypassano la capacità di elaborazione manuale, fornendo analisi, stime, previsioni e letture dei trend davvero affidabili. Inoltre, come già anticipato, i big data riescono a migliorare il processo lavorativo aziendale, minimizzando in maniera drastica la percentuale che si possano verificare errori di una certa entità. Ricorrendo ai big data, la soglia di errore si avvicina allo 0%. Come mai? L’intelligenza artificiale rileva tutti i pattern irregolari e avvisa in real time le aziende a fronte di attività sospette. Le frodi nei pagamenti e l’email di spam sono l’esempio più fulgido di quanto detto.
La sfida de futuro: come sfruttare appieno la collaborazione tra uomo e macchina?
Sin da adesso, l’impiego dei robot risulta una costante nei magazzini di molte multinazionali del settore informatico e tecnologico, specie nel periodo a ridosso di Natale, dove i picchi di lavoro sono piuttosto alti. E, per l’appunto, specie per i lavori più intensivi, usuranti e ripetitivi, dove magari non si ha tempo (e a tratti voglia) di formare neo assunti, si preferisce optare per il ricorso alle macchine.
Vi sono poi modelli di robot che, grazie alla loro intelligenza artificiale, apprendono in automatico dal comportamento dei lavoratori e, dopo aver esaminato tutti i risultati raccolti, offrono le migliori prestazioni con il vantaggio magari di adattarsi al meglio nell’ambiente esterno, al clima e alle rotazioni dei turni di lavoro. L’analisi dei dati viene sempre effettuata sui turni di servizio precedenti, per determinare sulle basi della temperatura i volumi di lavoro da gestire. L’azienda ne risente in meglio? Perché le macchine apprendono dall’esperienza e anche i lavoratori hanno l’opportunità di migliorare le proprie competenze e di ottimizzare i processi produttivi, implementando quanto raccolto dai robot.
Conclusioni
Se il vostro prossimo collega di lavoro sarà un robot, non possiamo dirlo con certezza. E’ probabile che occorra del tempo, prima che questo sogno di molti diventi realtà. Di certo, i robot non prenderanno il sopravvento nel breve periodo. Prima del loro ricorso assiduo nel mondo del lavoro e del business, occorrerà optare per una fase di transizione, dove uomini e macchine lavoreranno insieme e con armonia, dando risalto ai loro punti di forza. Se per gli uomini sono istinto e creatività, per i robot sono la raccolta dei dati, la lettura dei numeri e l’identificazione del miglior scenario possibile. Il best case.