L’inizio del discorso ha molta importanza per catturare l’interesse del pubblico
Solitamente nei corsi di public speaking quando si parla delle fasi del discorso si fa riferimento al decollo, al volo e all’atterraggio, che esattamente consistono nell’apertura, nel corpo del discorso e nella sua chiusura. Per parlare in pubblico quindi sono necessarie delle specifiche tecniche, che permettono a chiunque di poter allenare il proprio portamento e superare la paura di parlare in pubblico, timore che molti hanno.
Ma vediamo alcuni suggerimento per come iniziare un discorso (Massimiliano Cavallo fornisce interessanti suggerimenti in merito), spesso lo si organizza pensando alla parte finale, perché è in quel momento che si potrebbe ricevere il fatidico applauso, atteggiamento che può diventare il termometro di gradimento della propria presentazione.
Chiunque adopera questa strategia (che ha come obiettivo principale quello di raccogliere l’applauso), perché l’abitudine è di concentrarsi solo sul finale a effetto. Ma non è così. Bisogna, invece, dare pari importanza anche alla parte iniziale del discorso e vediamo di seguito perché.
Per dimostrare che solitamente tendiamo a dare attenzione prevalentemente alla parte iniziale o finale di un discorso, basta pensare a quando per memorizzare un qualcosa ci ricordiamo solo dell’inizio o della fine. Ecco uno dei motivi per cui non bisogna concentrare l’attenzione solo sulla parte finale di un discorso.
L’apertura di un discorso ha molta importanza e vediamo di seguito per quali motivazioni
Innanzitutto il pubblico non ti conosce, quindi è questo il momento giusto per presentarti, in sostanza è il tuo biglietto da visita, quello che determina la prima impressione e che pone le basi per il rapporto che si instaura con il pubblico. È dal momento iniziale che il pubblico decide di seguire l’oratore oppure gli sarà ostile.
L’apertura del discorso imposta il tono generale e permette di catturare subito l’attenzione stabilendo la giusta empatia. Attenzione però, non basta dire “buongiorno a tutti e benvenuti. Mi chiamo Tizio e sono contento di essere qui, ringrazio Caio per l’invito e saluto il Presidente Sempronio”.
Ma la cosa peggiore è che dopo di te qualcun altro ti seguirà con le stesse parole, cambiando solo il suo nome. Con questa frase però non riuscirai a raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato, in particolare quello di empatia e di conquista dell’attenzione del tuo pubblico.
In questo modo non ti distingui perché farai quello che già fanno tutti e il tuo pubblico inizierà a distrarsi, chi con lo smartphone, chi per chattare, chi per controllare la propria mail e chi si perderà in chiacchiere con il vicino, con la scusa che agli eventi si partecipa per fare pubbliche relazioni.
Come evitare tutto che questo accada?
Inizia con il piede giusto, studia come impostare l’inizio del tuo discorso e per superare il disagio iniziale chiedi a una persona amica di sedersi in prima fila, noterai come riuscirai a superare lo scoglio iniziale e a essere più tranquillo.
Attenzione però… questo potrebbe essere un tranello, perché focalizzando l’attenzione solo nei confronti della persona amica potresti perdere di vista la platea, il messaggio potrebbe non arrivare ai destinatari e il coinvolgimento empatico potrebbe non avere luogo.
Imparare a relazionarsi con il pubblico richiede esperienza e solo con l’allenamento sarà sempre più facile riuscire a stabilire il giusto contatto con chi ti starà ascoltando.
Di base bisogna considerare che solo gli esercizi pratici permettono di accrescere le capacità di parlare in pubblico e un corso di public speaking permette di intraprendere il giusto modo di approcciarsi, comprendere il ritmo delle frasi, l’alternanza tra le parole e le pause, sono gli elementi che enfatizzano più o meno un argomento, incrementando o meno l’attenzione sulla questione.