Innovazione e Ricerca: agevolazioni fiscali operative
Le imprese italiane che intendono investire in attività di Ricerca e Innovazione possono avvalersi di alcune agevolazioni.
Qui di seguito ne prenderemo in considerazione due.
Innanzitutto partiamo dalle più recenti notizie in merito al sostegno offerto a livello nazionale ai processi di R&S (Ricerca e Sviluppo): pochi giorni fa il Ministro Federica Guidi ha firmato il decreto sul credito d'imposta per attività di R&S, previsto all'interno della Legge di Stabilità 2015. E' dunque operativa questa agevolazione, che si rivolge a tutte le imprese indipendentemente dal settore economico e dalla dimensione aziendale.
Si tratta di un importante incentivo sugli investimenti in R&S realizzati nei periodi d'imposta a partire dal 01/01/2015 fino al 31/12/2019.
L'incentivo ha un valore in percentuale variabile in base alla tipologia di spesa: 50% per le spese legate all'attività del personale addetto alla ricerca (alle dipendenze o sottoforma di consulenza) e 25% per le quote di ammortamento delle attrezzature utilizzate per la ricerca.
La base di calcolo per ottenere l'ammontare del credito, tuttavia, non è costituita dalle spese complessive in R&S, ma solo da quelle sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso.
Pertanto, la determinazione del credito d'imposta ottenibile è subordinata ad analisi preliminari di qualificazione e quantificazione dei costi eleggibili, quindi sarebbe opportuno che le imprese si attivassero con una gestione analitica delle voci di spesa.
L'agevolazione è concessa per investimenti pari ad almeno € 30.000 e viene riconosciuta fino ad un importo massimo annuale di € 5 milioni per ogni impresa.
Gli investimenti devono riguardare la ricerca teorica e sperimentale, oppure la ricerca finalizzata a mettere a punto nuovi prodotti, processi e servizi; l'acquisizione delle conoscenze necessarie all'elaborazione di progetti e piani progettuali, nonché la realizzazione di prototipi e progetti pilota, la produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi.
Occorre tuttavia tenere presente che le attività di Ricerca e Sviluppo contemplano necessariamente spese relative a personale altamente qualificato, ossia in possesso di titolo di laurea magistrale in ambito tecnico o scientifico, oppure ricercatori ovvero iscritti ad un ciclo di dottorato. Sono inoltre ammissibili le spese relative alle quote di ammortamento di strumenti e attrezzature di laboratorio, nonché le spese sostenute per la stipula di contratti di ricerca con università ed enti di ricerca, e per le privative industriali relative ad invenzioni industriali.
Una seconda opportunità di cui possono avvalersi le aziende che abbiano sviluppato progetti di innovazione si concretizza in una riduzione della base imponibile IRAP.
Prevista dalla Legge Finanziaria 2005, l'agevolazione permette di portare in deduzione il costo del lavoro sostenuto dalle imprese per tutto il personale addetto ad attività di Ricerca e Sviluppo nell'esercizio fiscale precedente.
L'Agenzia delle Entrate, attraverso specifiche risoluzioni, ha meglio delineato le fattispecie che possono usufruire della deduzione. Indipendentemente dall'inquadramento contrattuale, le aziende possono godere dell'agevolazione per: lavoratori a progetto e amministratori; soggetti che svolgono ricerca in maniera esclusiva o offrono servizi di R&S; personale distaccato, ricercatori titolari borse di studio, ricercatori assunti in qualità di collaboratori o di lavoratori occasionali.
Come si può notare, trattasi di importanti opportunità che le aziende dovrebbero saper cogliere per meglio valorizzare l'attività di Ricerca e Sviluppo sia interna che esterna.