Le caratteristiche che un intelligente emotivo possiede e la loro importanza
L'intelligenza emotiva è un concetto portato in auge dall'illustre psicologo americano Daniel Goleman, nei primi anni '90. Non si tratta solo di una teoria basata sull'osservazione psicologica ma trova riscontri anche nella scienza. Chi possiede un'intelligenza di tipo emotivo ha un grande patrimonio e dovrebbe coltivarlo ed ottimizzarlo per raggiungere il successo in tutti gli ambiti: personale, sentimentale e, soprattutto, professionale.
I riscontri scientifici dell'intelligenza emotiva
Già nel 1800 si è scoperto che il cervello è composto da due emisferi, completamente autonomi, per quanto riguarda il pensiero, l'uno dall'altro. L'emisfero destro controlla la motricità della parte sinistra del corpo, mentre l'emisfero sinistro controlla la parte destra. Per quanto riguarda le capacità sensoriali, l'emisfero destro del cervello è la parte logica e razionale dell'organo cerebrale. È in grado di percepire le figure, lo spazio, la propriocettività.
È, inoltre, la parte preposta all'apprendimento, alla memoria, alle funzioni logico-matematiche, alla strutturazione di concetti semplici e lineari. La parte sinistra del cervello, invece, è detentrice di funzionalità neurologiche molto più sottili. Permette di cogliere le sfumature concettuali, la modularità vocale che imprime significato a ciò che si sente. È la parte del cervello in grado di leggere tra le righe, di interpretare i concetti in base ai toni di voce, ai modi di dire, alla punteggiatura se si parla di comprensione di testi scritti. Se l'emisfero destro è logica, razionalità e praticità quello sinistro è intuito, sensazione e percezione. Diversi studi, eseguiti con l'ausilio di risonanza magnetica e controllo dell'afflusso del sangue al cervello in relazione a diversi stimoli sensoriali e percettivi, hanno confermato che alcune persone tendono ad usare più la parte destra del cervello ed altre la sinistra.
Non si sa perché questo avvenga, probabilmente è un insieme di fattori di genetica con un margine di casualità.
Gli intelligenti emotivi: chi sono e perché
Le persone che utilizzano, principalmente, la zona sinistra del cervello sono dotati di quella che viene definita, anche da Goleman, intelligenza emotiva. Il profilo standard di una persona emotivamente intelligente è, tendenzialmente:
- una donna: pare che le donne siano, percentualmente, più propense rispetto agli uomini a ragionare con la parte sinistra, ed emozionale, del cervello
- una persona equilibrata e sensibile, che non eccede mai nel mostrare le proprie emozioni
- una persona molto intuitiva, ascoltatrice, attenta ai dettagli e ai particolari
- una persona spesso dal carattere pacato e tranquillo, anche se fermo
L'intelligenza emotiva, a differenza di quella logica, non si ferma all'osservazione di una persona, di un fatto o di una cosa. Tende a scrutarla oltre le apparenze, per capire, più che l'evidenza, le motivazioni di quell'evidenza. Uno dei comportamenti nei bambini piccoli, che spingono a classificarli come intelligenti emotivi, è l'abitudine di alcuni di loro a voler aprire i giocattoli per capirne il funzionamento o a voler intrufolarsi dietro gli oggetti per vedere come sono fatti dall'altra parte.
Le caratteristiche dell'intelligenza emotiva
La persona dotata di intelligenza emotiva è incline all'osservazione e alla correlazione automatica di causa-effetto. Le persone emotivamente intelligenti sono quelle che, generalmente, di fronte ad un fatto ovvio e apparentemente concluso con l'approvazione della maggioranza, trovano una visione alternativa e diversa del fatto stesso, meno ovvia e meno visibile. Solitamente sono in grado di comprendere comportamenti e atteggiamenti negli altri, apparentemente senza senso, collegandoli e contestualizzandoli soggettivamente. Chi è dotato di intelligenza emotiva è molto sensibile ed emozionale, è spesso una persona ricca di emozioni intense e travolgenti ma sa gestirle e controllarle in modo razionale e utilizzarle intelligentemente per trarne profitto, vantaggio o benessere.
Esempi di intelligenza emotiva sul lavoro
Una persona emotivamente intelligente si può riconoscere, per esempio, da alcune caratteristiche:
- l'empatia: riesce sempre a capire cosa desidera il cliente, il capo o il collaboratore, anche quando la richiesta è confusa, poco chiara o ancora in fase embrionale
- la diplomazia: riesce a calmare le controversie e i nervosismi. Pur essendo una persona molto emotiva, è in grado di mantenere le discussioni su toni diplomatici e ragionevoli, inducendo gli altri a ragionare
- l'intuito: riesce a trovare soluzioni a cui nessuno aveva pensato, spesso fuori dagli schemi, poco logiche o al di fuori di qualsiasi protocollo
Tra le qualità dell'intelligenza emotiva infatti, si annoverano anche:
- la fantasia
- la creatività
- la buona gestione delle emozioni limitanti: paura, disagio, dispiacere, mortificazione, soggezione
- la buona gestione delle emozioni negative, che aiutano il recupero anche dopo gli insuccessi: rabbia, nervosismo, frustrazione
L'intelligenza emotiva e il successo professionale
Le persone dotate di una spiccata intelligenza emotiva sono più portate, quindi candidate al successo, in tutti gli ambiti professionali dove occorre essere intuitivi, adattabili e versatili. Per esempio, eccellono nei lavori che costringono al contatto col pubblico o alle trattative, in tutte le professioni che prevedono capacità di comunicazione e persuasione, nell'ambito creativo. Sono persone dal ragionamento veloce, in grado di analizzare fatti e contesti in pochissimi secondi e trarre conclusioni rapide e precise.
Quindi sono portate al successo anche in tutte le professioni che prevedono la presa rapida di decisioni importanti, la necessità di dedicarsi contemporaneamente a più di un progetto. La capacità dell'intelligente emotivo di controllare le sue emozioni gli impedisce di entrare in panico, di confondersi, di aver paura o di avere necessità di analizzare mille volte un evento prima di decidere come trattarlo.
Si può diventare intelligenti emotivi?
Secondo Goleman, e secondo la psicologia moderna, intelligenti emotivi si nasce ma, almeno in parte, lo si può anche diventare. Il percorso per sviluppare l'intelligenza emotiva può essere lungo e gli esercizi vanno presi come stile di vita, fatti direttamente sul campo, nella vita di tutti i giorni. Come fare?
- prendere consapevolezza delle proprie emozioni: ammettere di essere arrabbiati, felici, frustrati o divertiti anche quando queste emozioni non sono ritenute corrette
- ammettere i propri limiti e iniziare a lavorare per superarli
- non fermarsi all'apparenza di una cosa ma cercare sempre risposte alternative a quella più ovvia
- imparare ad ipotizzare e fantasticare su tutto: sui motivi per cui qualcuno si comporta in un certo modo, sul perché un cliente ha richiesto una specifica cosa
- concentrarsi su ciò che si sta facendo, cogliendone la parte emozionale
- osservare sia persone che fatti, analizzarne comportamenti e sviluppi