Roncadin, l’open day della rinascita
A un anno dall’incendio l’azienda festeggia il nuovo stabilimento con 1.500 tra dipendenti e familiari
Sabato 22 settembre l’azienda di pizze surgelate di Meduno (PN) presenta ufficialmente ai lavoratori e alle loro famiglie la prima di tre nuove linee produttive. «Sono stati 12 mesi di impegno e fatica, ma anche di solidarietà reciproca. Il nostro grazie ai dipendenti, alla comunità e a tutte le realtà che hanno fatto con noi un lavoro di squadra»
«Un anno vissuto con il cuore». È quello che festeggerà domani, sabato 22 settembre, assieme ai dipendenti e alle loro famiglie, la Roncadin di Meduno (PN), l’azienda di pizze surgelate che, esattamente un anno fa, vedeva andare in fumo nell’arco di poche ore 6mila metri quadri di stabilimento e quattro linee produttive su sei.
Proprio dove sorgeva la fabbrica distrutta dall’incendio oggi c’è uno stabilimento nuovo, tecnologico ed ecosostenibile costruito a tempo di record, dove è da poco entrata in funzione una nuova linea altamente performante che presto sarà affiancata da altri due impianti. È il risultato di dodici mesi che l’amministratore delegato Dario Roncadin definisce «Straordinari, fatti di impegno, volontà, amicizia e solidarietà reciproca. È stata la collaborazione che abbiamo saputo creare, prima di tutto con i nostri dipendenti e poi con tutta la comunità, che ci ha permesso, in così poco tempo, di rinascere più forti di prima. Questo open day è quindi anche un ringraziamento a chi ci ha aiutato e sostenuto».
La linea numero 7, che a pieno regime potrà sfornare fino a 150mila pizze al giorno, è la prima di quelle costruite per sostituire le linee 1, 2, 3 e 4 colpite dall’incendio. Il nuovo stabilimento che la ospita è concepito per contenere anche la linea numero 8 (pronta a fine anno), e in futuro potrà essere inserita anche la numero 9. Per realizzare quest’opera l’intero polo di Meduno (che comprende tutta la parte non danneggiata dall’incendio: le linee 5 e 6, uffici, magazzini, celle di surgelazione e altri reparti) è stato riprogrammato.
«In questi mesi, con la completa perdita di una parte della Roncadin, abbiamo rivoluzionato tutto: flussi, modalità operative, organizzazione – spiega Dario Roncadin –. La ricostruzione del nuovo stabilimento e delle nuove linee ci ha portati a rivedere l’intero layout aziendale, tenendo conto delle ultime innovazioni in fatto di tecnologia, sicurezza, ergonomia e sostenibilità ambientale. E con l’obiettivo di avere, già dall’anno prossimo, uno stabilimento visitabile dal pubblico, secondo un progetto di turismo industriale che mira ad aumentare l’attrattività del nostro territorio».
Con il territorio infatti Roncadin ha un rapporto speciale. A venire in soccorso all’azienda ferita sono stati, per primi, i lavoratori, subito pronti a riprendere la produzione sulle linee superstiti, accettando nell’ultimo anno nuovi orari e turni, 7 giorni su 7, per non perdere ordini e clienti. E poi i vigili del fuoco, le autorità e le istituzioni che hanno compreso che era fondamentale ripartire al più presto, partner e fornitori che hanno messo a disposizione risorse e mezzi nei momenti più critici, le maestranze (più di 500 appartenenti a oltre 60 diverse aziende da tutta Italia) che in questi mesi hanno portati avanti il cantiere a ritmi serrati. «Abbiamo raccolto una solidarietà che non ci immaginavamo da tutta Italia e dal mondo, ma è stata ovviamente la nostra zona a mobilitarsi di più – dichiara sempre Dario Roncadin –. C’è stato un vero e proprio lavoro di squadra per salvaguardare ciò che Roncadin rappresenta, nella zona pedemontana, in termini di sviluppo economico e occupazione, direttamente e tramite l’indotto».
Fra le realtà che hanno sostenuto l’azienda ci sono anche le assicurazioni che, archiviato quest’estate il procedimento giudiziario ed escluso il dolo, hanno sbloccato in tempi brevissimi la somma destinata a Roncadin. «Una vera e propria boccata d’ossigeno – la definisce l’amministratore delegato – che ci permette di continuare nell’opera di ricostruzione con maggiore sicurezza e serenità. Il mio ringraziamento va ad Italiana Assicurazioni (Reale Group), all’agenzia Assinord & Partners di Trento e ai nostri consulenti di Company Brokers Srl per aver costruito assieme a Roncadin questo accordo».
Un’azione che va a vantaggio di tutti, come fa notare la compagnia di assicurazioni: «Italiana Assicurazioni da sempre sostiene lo sviluppo imprenditoriale delle imprese che generano valore e contribuiscono alla crescita del nostro Paese – dichiara il direttore generale Roberto Laganà –. Siamo perciò molto orgogliosi di aver dato il nostro supporto, in un momento di grande difficoltà, a Roncadin, un’azienda friulana solida e determinante per l’economia del proprio territorio, che ha dovuto affrontare un sinistro davvero ingente in grado di compromettere produzione e numerosi posti di lavoro».
Il rimborso assicurativo e tutto l’utile di esercizio del 2017 saranno interamente reinvestiti nelle attività di Roncadin, che punta a crescere ancora: «A ricostruzione completata ed entro un quinquennio – spiega l’amministratore delegato – il nostro obiettivo è di arrivare a raddoppiare, raggiungendo circa 200 milioni di euro di fatturato e di produrre 1 milione di pizze al giorno».
Roncadin SpA con sede a Meduno (Pordenone), nasce nel 1992 per la produzione di pizza italiana di qualità per la grande distribuzione nazionale ed internazionale. Oggi in azienda lavorano oltre 500 persone e il fatturato 2017 è stato di 108 milioni di euro. Pizze e snack sono realizzati con un esclusivo metodo brevettato e con l'impiego del 100% di energia sostenibile. www.roncadin.it