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Lavoro: Un nuovo studio dimostra come i vicini di scrivania possono influire sulle performance delle persone e sui profitti aziendali

Lavoro: Un nuovo studio dimostra come i vicini di scrivania possono influire sulle performance delle persone e sui profitti aziendali

Un’indagine condotta da Cornerstone OnDemand con i ricercatori dell’Harvard Business School dimostra che avere il collega giusto come vicino di scrivania può valere fino a 1 milione di dollari all’anno di profitti

 

Milano, settembre 2016 - Per migliorare le performance dei dipendenti, i datori di lavoro investono su diversi fronti, dalla formazione alla gestione delle performance, ai premi e agli incentivi. Ma un nuovo studio dimostra che la semplice riorganizzazione dell’assegnazione delle scrivanie può essere uno dei metodi più rapidi ed economici per migliorare le performance dei dipendenti. Una ricerca svolta da Cornerstone OnDemand in collaborazione con l’Harvard Business School ha scoperto che la distanza tra le scrivanie di due persone ha diversi effetti sulle prestazioni e che quali colleghi siedono vicino può generare un incremento fino al 15% delle performance dell’organizzazione.

 

Per le organizzazioni che intendono migliorare il ritorno dell’investimento in capitale umano, dunque, la semplice riorganizzazione delle scrivanie e la riassegnazione dei posti può essere una delle risorse più economiche a disposizione. Per un’azienda di 2.000 persone, la pianificazione strategica delle posizioni può valere fino a 1 milione di dollari di profitto.

Aumentare la produttività in azienda ottimizzando la pianificazione delle postazioni di lavoro

Nello studio Planning Strategic Seating to Maximize Employee Performance, il primo nel suo genere, sono stati analizzati i dati forniti da un’importante azienda tecnologica con sedi negli USA e in Europa, relativi a oltre 2.000 lavoratori per un periodo di due anni. I ricercatori hanno concluso che chi ci siede vicino può avere un impatto significativo sulle nostre performance, sia in positivo sia in negativo.

I ricercatori hanno individuato tre tipologie di lavoratore: Produttivo, Generalista e Qualitativo. I lavoratori Produttivi producono molto ma mancano di qualità. I Qualitativi offrono alta qualità ma a scapito della produttività. I Generalisti sono una via di mezzo.

 

Lo studio ha rilevato che gli effetti sulle performance sono più forti quando le performance vengono misurate su aree in cui la persona è più debole. Fare sedere vicini i Produttivi e i Qualitativi, separando i Generalisti comporta un aumento del 13% in produttività e del 17% in efficienza. In pratica, avvicinando soggetti con punti di forza opposti si crea una sorta di relazione simbiotica. Chi è forte in una dimensione non viene molto influenzato dallo Spillover in quella dimensione, mentre è molto sensibile allo Spillover sulla dimensione in cui è debole.

 

Sradicare i comportamenti tossici

La ricerca dimostra inoltre che l’effetto Spillover può portare a performance negative attraverso condotte inappropriate o non etiche. Nel determinare in quale misura un lavoratore tossico (ovvero un lavoratore che col suo comportamento reca un danno alle persone o alle proprietà di un’organizzazione) influenza gli altri, i ricercatori hanno scoperto che le performance negative di questi soggetti contagiano i colleghi in un processo simile allo Spillover positivo. Ciò suggerisce che le indagini sull’engagement dei lavoratori che misurano i sentimenti delle persone rispetto all’ambiente di lavoro e ai manager possono rivelarsi un’importante prima linea di difesa per la rimozione della tossicità, fornendo un’indicazione della necessità di intervenire su quel gruppo di lavoro.

 

“Finora, poco era stato fatto per capire come la posizione fisica di una persona e la vicinanza ad altri potesse influire sulla produttività e sulle performance”, commenta Dylan Minor, visiting assistant professor dell’Harvard Business School. “Questi risultati indicano che le aziende possono massimizzare le performance dell’organizzazione semplicemente sviluppando un piano per l’ottimizzazione delle postazioni di lavoro. Lo spazio fisico è un aspetto che le aziende possono gestire in modo relativamente poco costoso e quindi dovrebbe essere considerato una risorsa importante per aumentare il ritorno sul capitale umano”.

 

 “Nel momento in cui le organizzazioni stanno optando per una organizzazione degli spazi flessibile, lo studio dimostra che c’è effettivamente una scienza dietro l’assegnazione alle persone delle postazioni di lavoro”, osserva Jason Corsello, responsabile strategia e sviluppo di Cornerstone OnDemand. “Questo è un ottimo esempio del valore delle people analytics e di come i dati che un’organizzazione raccoglie possano aiutarla a operare in modo più efficiente, anche quando si tratta di scelte apparentemente banali come l’assegnazione delle postazioni di lavoro”.

 

Per ulteriori informazioni

Per accedere al white paper “Planning Strategic Seating to Maximize Employee Performance” alle relative infografiche: www.cornerstoneondemand.com/strategicseating.

Ulteriori commenti sono disponibii su ReWork, il blog di Cornerstone OnDemand: www.cornerstoneondemand.com/rework/rearrange-desks-increase-revenue-study-finds-seating-charts-impact-performance.

 

Lo studio

Lo studio “Planning Strategic Seating to Maximize Employee Performance” è stato da Cornerstone OnDemand sviluppato in collaborazione con i ricercatori dell’Harvard Business School. La ricerca si è basata sull’analisi dei dati relativi a oltre 2.000 dipendenti raccolti nell’arco di due anni da parte di un’importante azienda tecnologica con uffici negli USA e in Europa. Per ogni misura esaminata è stata definita una metrica per ogni dipendente denominata “Spillover”, che fornisce una misura aggregata delle performance delle persone che circondavano ciascun dipendente. Per misurare lo Spillover è stato sviluppato un metodo di ponderazione delle singole persone per misurare l’impatto potenziale di un lavoratore focale come funzione della sua vicinanza fisica. Questa “distanza” è stata quindi usata per ottenere una misura dello Spillover globale che un lavoratore focale riceve per una data dimensione prestativa. Per ogni misurazione delle performance è stato calcolato lo Spillover di ciascun lavoratore come valore aggregato di tutti i vicini, ponderato sulla distanza. Più una persona è lontana da un lavoratore focale, meno le sue performance contribuiscono allo Spillover subito da quel lavoratore focale.

 

Con sede a Santa Monica, in California, Cornerstone OnDemand (NASDAQ: CSOD) è leader nelle soluzioni cloud di learning e talent management che aiutano le organizzazioni in tutto il mondo a realizzare il potenziale della loro forza lavoro. Dal recruitment, onboarding, training e collaborazione, al performance management, compensation, pianificazione delle successioni e analytics, Cornerstone consente l’apprendimento e lo sviluppo necessari alla crescita delle persone e delle organizzazioni.

Le soluzioni di Cornerstone sono oggi utilizzate da oltre 26 milioni di utenti in circa 2700 organizzazioni in 191 Paesi e 42 lingue.

 

Per maggiori informazioni: Cornerstoneondemand.it
Blog: https://www.cornerstoneondemand.it/blog

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Martedì, 13 Settembre 2016. Postato in Accade nel mondo

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