Il viale dei cipressi: da San Guido a Bolgheri una delle strade da percorrere almeno una volta
Non c'è piacere maggiore che lasciarsi trasportare in un incantevole viaggio su una lunga strada costeggiata da alberi che scandiscono ogni nuovo istante. Il viale dei cipressi è una meta imperdibile per chi vuole lasciarsi trasportare dal fascino storico della natura.
Il viale dei cipressi: storia e cultura che si intrecciano abilmente
''I cipressi che a Bolgheri alti e schietti
van da San Guido in duplice filar,
quasi in corsa giganti giovinetti
mi balzarono incontro e mi guardar.''
Si apre così una delle odi più famose del poeta Giosuè Carducci, intitolata Davanti a San Guido.
Già queste poche righe riescono a trasmetterci la bellezza e la poesia di cui si vien pervasi nel percorrere il viale dei cipressi. Il componimento lirico è stato scritto dall'autore durante il viaggio dalla sua Bolgheri verso Bologna, dove Giosuè Carducci svolse la sua professione prima di professore e poi rettore dell'Università.
Ma nel 1874 il viale dei cipressi si presentava con un aspetto differente da quello che possiamo godere oggi. Di fatto, all'epoca il viale alberato era lungo circa la metà di quello attuale (circa 2,5 km) ed era completamente sterrato. Fu grazie alla volontà e l'impegno di Giuseppe della Gherardesca, politico italiano insignito della medaglia al valore per il suo contributo durante la prima guerra mondiale, che la strada offre l'aspetto che ha adesso. Dopo la morte del poeta, infatti, le duplici file di alberi vennero allungate, creando maggiore armonia e continuità del percorso.
Soltanto nel 1954, quando il viale dei cipressi era già considerato da molti come la strada più bella del mondo, ne fu completata l'asfaltatura.
È sempre grazie all'impegno di Giuseppe della Gherardesca che abbiamo la possibilità di ammirare il busto di Giosuè Carducci all'inizio del percorso, in vicinanza dell'Oratorio.
La strada più bella del mondo
Il viale dei cipressi è una magnifica strada rettilinea che dall'Oratorio di San Guido in via Aurelia conduce al castello medievale di Bolgheri sito all'ingresso della piccola frazione di Castagneto Marittima (LI), oggi ribattezzata Castagneto Carducci in onore del poeta.
La strada è costeggiata da più di 2000 alberi, per la precisione 2540. Inizialmente, il progetto del viale prevedeva l'installazione di pioppi che però non furono mai piantati. La leggenda narra che in realtà la presenza dei cipressi è un errore: coloro ai quali erano stati commissionati i lavori confusero le due piante e si resero conto dell'errore soltanto a metà dell'opera, quando ormai risultò inutile se non impossibile rispettare il progetto originario.
I 4,9 km di strada percorribili in auto rappresentano una piacevole passeggiata scandita da alberi che scompaiono e ricompaiono sotto gli occhi ammaliati di ogni visitatore.
Piccola curiosità per gli appassionati di cinema: nel 1951, il viale dei cipressi è stato il luogo di riprese del film colossal Quo Vadis diretto da Mervyn LeRoy. La strada fa da sfondo alla scena in cui Marco Viniccio, interpretato dall'attore Robert Taylor, in ritorno da Roma, viene inseguito da due pretoriani con la biga.
BOLGHERI: UN BORGO DAL FASCINO SENZA TEMPO
Il suggestivo borgo Bolgheri, non troppo distante dalla costa, mostra una notevole armonia architettonica. Per accedere al paese sarà necessario attraversare il caratteristico castello dei mattoni rossi a cui si arriva percorrendo il viale dei cipressi. Il caratteristico castello di Bolgheri è una costruzione di origine medievale che nel XIII secolo fu di proprietà della famiglia Della Gherardesca. Nel 1895, la famiglia Della Gherardesca commissionò Tito Bellini per imprimere cambiamenti e opere di ristrutturazione della residenza. Di fatto, grazie all'operato di Bellini fu realizzata la torre merlata che ancora oggi possiamo ammirare. La torre, a pianta rettangolare, è caratterizzata da un importante arco a sesto acuto, attraverso il quale è possibile accedere al borgo Bolgheri. Più in alto, invece, presenta lo stemma della famiglia Della Gherardesca.
All'interno del paese, le strade lastricate e gli edifici interamente costruiti in pietra vengono adornati da fioriture di gerani, creando un effetto che lascerà a bocca aperta tutti i visitatori. A contribuire alla suggestionante bellezza del luogo sono le antiche chiese come quella di Sant'Antonio o anche quella dei Santi Giacomo e Cristoforo.
Altro punto caratteristico che merita di esser visitato è la casa dell'infanzia di Giosuè Carducci, dove come recita l'apposita targa il poeta passò la sua fanciullezza dal 1838 al 1848. All'interno del borgo, proseguendo la strada finale del paese, si trova un piccolo cimitero monumentale all'interno del quale fu sepolta la nonna di Giosuè Carducci, e per questo intitolato A nonna Lucia.
La vita del borgo è animata dalle numerose botteghe di artigianato, dalle enoteche, dalle osterie e dai ristoranti che propongono prodotti tipici legati alle tradizioni del posto. Il territorio di Bolgheri è stato anche definito come una terra che regala vini indimenticabili: è, infatti, grazie al microclima asciutto e soleggiato, il quale consente la coltivazione di pregiati vigneti bordolesi, che assicura al borgo un'eccellente produzione vinicola. Tra i vini più famosi del posto non possiamo non citare il Sassiccaia, il Masseto e l'Ornellaia, che regaleranno momenti di puro piacere al palato anche dei meno esperti.
Il piccolo borgo di Bolgheri è immerso in una campagna costeggiata da vigneti e olivi che si contrappongono in maniera delicata e sfumata all'armonia architettonica del centro del paese. Nella campagna attorno al borgo si snodano magnifiche strade come il viale di Bolgheri e la Villa Bolgherese. Inoltre, numerose sono le strutture agrituristiche e di allevamenti equestri, che gli conferiscono la caratteristica di essere la meta ideale per coloro che amano le passeggiate immerse nella natura a piedi, in bicicletta o anche a cavallo. Lasciatevi trasportare dal fascino della natura e visitate questo spettacolare tratto della Costa degli Etruschi.