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Il Decreto Legislativo 231/2001 sulla Responsabilità Amministrativa di imprese ed enti

Il Decreto Legislativo 231/2001 sulla Responsabilità Amministrativa di imprese ed enti

PREMESSA

Con questo articolo si vuole informare il lettore di cosa sia il Decreto Legislativo 231 del 2011, quali sono le possibili conseguenze per un’organizzazione che fosse condannata, come è possibile proteggere l’azienda/ente da questa condanna. Infine vengono approfonditi i più recenti reati entrati a far parte del “catalogo 231”.

Il Decreto Legislativo 231 del 2001 ha introdotto in Italia un nuovo principio: quando vengono accertati alcuni comportamenti illeciti all’interno di un’impresa od ente, rientranti fra i reati previsti dal Decreto, la condanna non è solo nei confronti delle persone che li commettono, ma è in capo anche all’organizzazione intesa come soggetto giuridico che risulti favorito dal comportamento illecito.

Le famiglie di reato comprese nel D.Lgs.231/2001 sono in continua evoluzione; ecco quelle previste ad oggi:

  • indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o do altro ente pubblico, malversazione
  • corruzione e concussione
  • reati di falso nummario e falsità in strumenti o segni di riconoscimento
  • reati societari, tra i quali è stato reintrodotto recentemente il falso in bilancio. Comprendono anche la c.d. “corruzione tra privati”
  • reati con finalità di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico previsti dal codice penale e dalle leggi speciali
  • delitti contro la personalità individuale e pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili
  • reati di abuso di mercato
  • reati transnazionali
  • reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro
  • ricettazione, riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, nonché autoriciclaggio
  • reati informatici
  • delitti di criminalità organizzata
  • reati contro l’industria e il commercio
  • reati in materia di violazione del diritto d’autore
  • induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria
  • reati ambientali
  • reati sull’impiego di lavoratori extracomunitari il cui soggiorno è irregolare

Si tratta di fattispecie tutt’altro che rare, che possono vedere coinvolte tutte le organizzazioni, a prescindere dalla dimensione e dalla natura (società quotate, piccole e medie imprese, consorzi, associazioni). Esiste ormai una consolidata giurisprudenza in materia e quindi un’ampia casistica di concrete applicazioni della norma ai danni di imprese ed enti: si va dai casi più eclatanti a situazioni che toccano anche realtà molto piccole.

COSA SI RISCHIA E COME TUTELARSI

Qualora venga accertato un reato tra quelli previsti, l’organizzazione viene punita con una sanzione pecuniaria che può superare il milione di euro ed, oltre a ciò, può subire una sanzione interdittiva, anche come misura cautelare precedente ad un’eventuale condanna.

Per sanzione interdittiva s’intende:

  • l'interdizione dall'esercizio dell'attività
  • la sospensione o la revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni
  • il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione
  • l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi e l'eventuale revoca di quelli già concessi
  • il divieto di pubblicizzare beni o servizi.

È evidente come l’entità delle sanzioni sia tale da mettere potenzialmente in crisi qualunque tipologia di organizzazione.

Il Decreto prevede che la responsabilità dell’organizzazione possa essere esclusa se, prima della commissione del fatto, la stessa abbia attivare uno “scudo” che in estrema sintesi è composto da:

  1. un Modello di organizzazione gestione e controllo, redatto a fronte di una puntuale analisi dei rischi all’interno dell’organizzazione
  2. un Organismo di Vigilanza che verificherà l’idoneità del Modello e il puntuale rispetto di quanto il Modello prevede

ULTIME MODIFICHE AL CATALOGO REATI PREVISTI NEL D.LGS.231/2001

Come già sopracitato, una caratteristica fondamentale del catalogo dei reati previsti nel D.Lgs. 231/2001 è quella di essere “aperto” e, quindi, in continua evoluzione. Negli ultimi mesi il catalogo dei reati previsti è stato più volte aggiornato dal legislatore e, di conseguenza, le società già munite di un Modello di gestione e controllo ex D.Lgs. 231/2001 stanno effettuando una nuova analisi dei rischi e quindi aggiorneranno il proprio Modello.

A gennaio 2015 è stato introdotto il reato di autoriciclaggio (art. 648-ter1 cp) che punisce colui che, dopo aver commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce o trasferisce denaro beni o altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa.

L’interpretazione di tale norma non è ancora ben definita vista la sua recente introduzione ma Il richiamo fatto nel testo alla necessità che per esserci l’autoriciclaggio vi debba essere una concreta condotta atta ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del denaro, del bene o delle altre utilità introduce un freno ad una possibile interpretazione generalizzata che potrebbe assegnare rilevanza penale alla semplice modalità di sostituzione, trasferimento o impiego.

Ulteriori novità sono arrivate nel corso del mese di maggio 2015 quando il Parlamento ha approvato definitivamente due disegni di legge che introducono rilevanti modifiche in materia di responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/2001.

Si tratta, in particolare, di modifiche:

- ai reati ambientali (art. 25-undecies del D.Lgs. 231/2001)

- ai reati societari (art. 25-ter del D.Lgs. 231/2001).

Il primo provvedimento ha introdotto alcune nuove fattispecie di reato in materia ambientale ed ha inasprito il trattamento sanzionatorio in capo a persone fisiche e giuridiche.

Le nuove fattispecie di reato (che costituiscono presupposto di imputazione anche per gli enti) sono:

• inquinamento ambientale (art. 452-bis cp)
• disastro ambientale (art. 452-quater cp)
• delitti di natura colposa contro l’ambiente (artt. 452-bis, 452-quater e 452-quinquies cp)
• delitti associativi aggravati dall’essere finalizzati alla commissione di reati ambientali (art. 452-octies cp)
• traffico ed abbandono di materiale altamente radioattivo (art. 452-sexies cp)

L’altra novità di maggio 2015 in materia di responsabilità amministrativa degli enti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 è costituita dalla riforma della disciplina delle false comunicazioni sociali contenuta nella Legge n. 69/2015.
Tra le novità di maggior rilievo vi è la reintroduzione della possibilità di contestare la falsità delle comunicazioni sociali come delitto (e non solo come contravvenzione) a qualunque realtà societaria, incluse le società non quotate.

Sono stati eliminati i parametri quantitativi che, in precedenza, limitavano l’ambito applicativo delle fattispecie, ora sostituiti da una frase generica che parla di “fatti materiali”. Infine, è stato aggiunto l’art.2622 cc (applicabile alle sole società quotate) con fattispecie oggi analoga a quella dell’art.2621 cc. Inoltre sono state inasprite le sanzioni pecuniarie previste a carico degli enti per il reato di false comunicazioni sociali di cui agli artt. 2621 e 2622 cc.

L’ESPERIENZA DI M&IT CONSULTING

Grazie alla comprovata esperienza in merito a tutte le tematiche legate al D.Lgs. 231/2001, alle numerose collaborazioni sia con realtà private sia con partecipate/in controllo pubblico ed agli incarichi negli Organismi di Vigilanza ricoperti dai suoi consulenti, M&IT Consulting è in grado di fornire tutti i servizi per tutelare realmente la Vostra Organizzazione dai rischi derivanti dai comportamenti illeciti di propri esponenti. Partendo da una completa analisi dei rischi legati alle Vostre attività, i consulenti di M&IT Consulting, esperti di organizzazione e gestione aziendale, si propongono di supportare le aziende nel processo di adozione di un Modello di Organizzazione Gestione e Controllo come previsto dal D.Lgs. 231/2001.

Giovedì, 11 Febbraio 2016. Postato in Gestione Aziendale, Hard Skill, Gestione aziendale

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