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Manifattura e Innovazione; Top Manager ibridi e attenti a cultura e valori aziendali

Manifattura e Innovazione; Top Manager ibridi e attenti a cultura e valori aziendali

Manifattura e Innovazione; Top Manager ibridi e attenti a cultura e valori aziendali per il successo dei progetti secondo EXS (Gi Group)

Milano, settembre 2018 – Il valore dei progetti di Industria 4.0 in Italia è cresciuto del 30% rispetto al 2017, come emerso dai risultati EY presentati in occasione dell’EY Manufacturing Lab, e l’industria manifatturiera a livello globale, tramite la progettazione e la commercializzazione di dispositivi smart e connessi, potrebbe registrare un incremento di ricavi fino a 685 miliardi di dollari in termini di valore aggiunto entro il 2020 secondo Capgemini*.

Per EXS (società di executive search di Gi Group) questo scenario rappresenta, quindi, una grande opportunità anche per l’Italia che ha nel Manufacturing uno dei vessilli del Made in Italy, considerandone, però, con attenzione, nel cambio di passo necessario, le peculiarità di cultura organizzativa e imprenditoriale.

In un tessuto caratterizzato da una forte presenza e tradizione imprenditoriale è cruciale un approccio basato sulla coerenza della cultura e dei valori aziendali con la strategia individuata per implementare con efficacia un piano di change & transformation 4.0 – precisa Pasquale Natella, Amministratore Delegato di EXS -. Un Top Manager deve valutare un periodo di transizione che favorisca un cambiamento graduale grazie a una grande capacità di ascolto dello specifico contesto culturale della media impresa italiana, rispettando il ruolo e la personalità dell’imprenditore. Orientato al nuovo, ma con un atteggiamento ibrido in bilanciamento con la tradizione aziendale, il Leader deve sapere proporre obiettivi intermedi e risultati misurabili, avviando percorsi di cambiamento che combinino efficienza ed efficacia, abilitando la trasformazione delle architetture organizzative nel rispetto del DNA originale dell’impresa e favorendo processi di collaborazione interfunzionali fino anche allo sviluppo di partnership con soggetti esterni (università, centri di ricerca, ecc.)”.

In particolare, ai Top Manager del Manufacturing si chiede, pertanto, di favorire la “Trasformazione” su 3 livelli:

  • Spostare il focus dal prodotto – su cui la manifattura è per tradizione fortissima - al cliente (sia B2C che B2B) e ai mercati: ovvero ascoltare di più i clienti attraverso i Big Data, confrontandosi anche con fonti informative esterne all’azienda come gli stakeholder, studiando i competitor ed espandendo le opzioni di produzione;
  • Creare fiducia proprio grazie all’ascolto e all’interesse diretto a persone e contesti, ai bisogni e alle tendenze: il manager deve fare più domande (e quindi dare meno risposte), dedicare più tempo alle relazioni trasversali e riuscire a collegare le attività di ciascuno agli obiettivi aziendali energizzando le persone e creando un forte senso di appartenenza (focalizzarsi sul “WHY”);
  • Agire da Investor nella ricerca di idee creative e approcci audaci: secondo un rischio sostenibile, deve sostenere internamente idee innovative (guidando lo start-up fino all’eventuale integrazione con il business model attuale), riuscire ad automatizzare e ridurre il delivery time, decentralizzare le decisioni con autonomia di budget, tollerare i possibili errori (anche i propri), quando si sperimenta utilizzandoli come spunti di miglioramento.

Riuscire a compiere questi shift con gradualità, ma anche attenzione ai primi risultati praticabili – conclude Natella – permette di ottenere fiducia e committment dalla proprietà per mantenere la rotta sull’innovazione e sugli obiettivi di lungo termine per la competitività”.

*“Digital Engineering: The new growth engine for discrete manufacturers”, 2018, Digital Transformation Institute di Capgemini


EXS fa parte di Gi Group, la prima multinazionale italiana del lavoro, nonché una delle principali realtà a livello mondiale nei servizi dedicati allo sviluppo del mercato del lavoro.
Il Gruppo è attivo nei seguenti campi: lavoro temporaneo, permanent staffing, ricerca e selezione, executive search, formazione, supporto alla ricollocazione, amministrazione hr, outsourcing, consulenza HR.
Grazie al percorso di internazionalizzazione iniziato nel 2007 oggi Gi Group opera direttamente o con partnership strategiche in oltre 50 Paesi in Europa, Asia, Africa e America.
Alla fine del 2010 Gi Group ha ottenuto un importante riconoscimento con l’ingresso in WEC - World Employment Confederation, la confederazione internazionale delle agenzie per il lavoro - in qualità di Global Corporate Member.

www.gigroup.it

Martedì, 18 Settembre 2018. Postato in Accade nel mondo, News

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