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Il parere dei Garanti europei per la privacy sul nuovo sistema di strade “intelligenti”

Il parere dei Garanti europei per la privacy sul nuovo sistema di strade “intelligenti”

 A cura di patrizia d'Ercole

Lo scorso 4 ottobre è stato pubblicato il parere del Gruppo di lavoro dei Garanti europei della privacy (“Article 29 Working Party”) sul nuovo sistema di trasporto intelligente denominato C-ITS (“Cooperative Intelligent Transport System”).

Secondo l’attuale progetto della Commissione europea, il C-ITS, che verrà implementato nel 2019, consentirà, tramite un sistema peer-to-peer, un flusso continuo e costante di dati tra i veicoli e le infrastrutture presenti sulle strade dei Paesi membri, raccogliendo informazioni circa la geolocalizzazione del veicolo, nonché in merito allo stile di guida ed alla velocità e direzione del veicolo stesso, e ciò senza l’intervento di un operatore, ossia, sostanzialmente, tramite un processo di vera e propria profilazione delle abitudini del conducente.

Questa piattaforma informatica rileverà dunque quelli che sono a tutti gli effetti i dati personali di coloro che si spostano sulle strade europee, dal privato cittadino al trasportatore professionista, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale, l’efficienza del traffico e il comfort di guida, di ridurre le emissioni nocive, nonché di segnalare al conducente determinati eventi (incidenti, blocchi stradali, ingorghi, condizioni metereologiche, lavori in corso) in modo da aiutarlo ad assumere le decisioni di guida migliori per raggiungere la destinazione nel minor tempo possibile ed in sicurezza.

Il Gruppo dei Garanti osserva che, ferma restando l’assoluta bontà dei fini perseguiti, tuttavia un tale controllo indubbiamente invasivo e costante, per di più effettuato su larghissima scala e senza l’intervento umano presenta gravi rischio per i diritti e le libertà fondamentali delle persone, in quanto i soggetti che verranno a conoscenza dei loro dati saranno, oltre che in un numero potenzialmente illimitato, i più diversi e non necessariamente portatori di interessi analoghi a quelli perseguiti dal progetto della Commissione (si pensi, ad esempio, ai produttori di automobili, agli assicuratori ed alle società di marketing, i quali si aggiungono ai gestori delle strade, agli altri veicoli, ecc.).

Il Gruppo dei Garanti, nell’ottica di far sì che il sistema risponda ai principi del nuovo Regolamento europeo sulla privacy già in vigore ma efficace dal 25 maggio 2018 (“GDPR”), tra cui quelli di privacy by design e minimizzazione dei trattamenti di dati personali, ha redatto un parere, il cui estensore è il Garante italiano, nel quale ha indicato gli accorgimenti che dovranno a suo giudizio essere adottati per limitare al minimo i rischi per la privacy derivanti da un tale monitoraggio permanente, diffuso e difficilmente controllabile.

In particolare, il Gruppo dei Garanti auspica che venga anzitutto emanata una normativa comunitaria ad hoc che disciplini il sistema C-ITS.

Inoltre, la Commissione viene invitata a svolgere un’approfondita analisi dei rischi di impatto del sistema sulla privacy, in ossequio alle previsioni del GDPR, adottando conseguentemente tutte le misure necessarie a ridurli al minimo sin dalla fase di progettazione.

Viene altresì caldeggiata la scelta di fornire ai conducenti un’informativa quanto più dettagliata possibile, che specifici in primo luogo i tempi di conservazione dei dati, nonché di garantire loro la facoltà sia di disattivare completamente il sistema, sia di selezionare le opzioni che preferiscono circa la trasmissione dei dati in termini di frequenza, tempi, posizione.

Infine, il parere richiede la massima responsabilizzazione della catena dei soggetti che verranno a conoscenza dei dati, considerandoli tutti quali contitolari autonomi del relativo trattamento, nonché disciplinando in maniera rigorosa le sanzioni in caso di violazione degli obblighi sugli stessi gravanti in qualità di contitolari e di deviazioni dalle finalità perseguite dalla Commissione.

Come è agevole intuire, il C-ITS e la normativa che ne conseguirà anche in tema di privacy non solo modificheranno le abitudini dei privati, ma imporranno altresì un ripensamento dei tradizionali metodi di gestione delle attività di trasporto via terra, rispetto a cui gli operatori del settore saranno necessariamente chiamati a fornire il proprio contributo.

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