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Crespi d'Adda, l'insediamento industriale

Crespi d'Adda, l'insediamento industriale

Crespi d'Adda è una frazione di Capriate San Gervasio, comune della provincia di Bergamo. In passato fece parte del territorio di Canonica d'Adda, ma verso la fine dell'Ottocento, in seguito ad una massiccia opera di riorganizzazione del territorio, fu accorpato a Capriate insieme al vicino comune di San Gervasio sull'Adda. Il borgo è situato a metà strada tra il fiume Adda, che scorre immediatamente ad ovest dell'abitato, e il fosso bergamasco, posto a nord. Ad est, invece, è delimitato dal fiume Brembo, mentre a sud dalla confluenza dei due fiumi. Crespi d'Adda è un originalissimo e pittoresco villaggio operaio, nato per ospitare gli operai del settore tessile. Fu voluto e sviluppato da Cristoforo Benigno Crespi a partire dal 1878. In un secondo tempo, il progetto passò sotto la supervisione del figlio Silvio e fu più volte corretto ed ampliato. 20180405 articolo1 corpo1Lo straordinario stato di conservazione e l'importanza delle architetture qui presenti, nel 1995 hanno convinto l'Unesco a concedere all'area il titolo di Patrimonio dell'Umanità. Ad oggi, Crespi d'Adda è considerato uno dei villaggi operai meglio conservati d'Europa, insieme ad alcuni esempi simili situati nei Paesi dell'Europa centro-settentrionale.

LA STORIA DEL VILLAGGIO

Il villaggio fu realizzato per volere della famiglia Crespi sul finire dell'Ottocento. Cristoforo Benigno Crespi scelse l'area per la sua vicinanza al fiume Adda, fondamentale per lo sviluppo e l'approvvigionamento idrico del cotonificio. Per trasformare il suo sogno in una straordinaria realtà, Crespi decise di acquistare un territorio che si estendeva su 85 ettari, appartenente ai comuni di Canonica d'Adda e Capriate San Gervasio. I lavori furono affidati all'ingegner Pietro Brunati e all'architetto Ernesto Pirovano. La scomparsa di Cristoforo non pregiudicò la continuazione dei lavori, i quali furono portati avanti e conclusi da Silvio, primo genito della famiglia Crespi. Il progetto prevedeva l'affiancamento di un vero e proprio borgo agli stabilimenti, esattamente come avveniva da alcuni anni nel Regno Unito. 

20180405 articolo1 corpo2Il villaggio destinato agli operai e alle loro famiglie fu realizzato in tempi record e dotato di tutto l'occorrente: ad ogni casetta fu affiancato un orto e un giardino, mentre le ville destinate ai dirigenti furono abbellite da uno stile architettonico che ricordava quello delle case di vacanza dei benestanti dell'epoca. L'abitato fu dotato anche di una chiesa (per l'occasione fu edificata una bellissima copia del Santuario di Busto Arsizio dedicato a Santa Maria di Piazza), di una scuola, di un cimitero, di un ospedale, di un centro sportivo, di un grazioso teatro e di una caserma dei pompieri. L'ambizioso progetto curato dalla famiglia Crespi fu portato a termine intorno al 1920. Da allora, poco è cambiato nella struttura urbana del borgo e nell'aspetto degli edifici che vi sorgono. L'abitato è celebre per il suo impianto regolare, attraversato da un'arteria principale che unisce il centro industriale alla vicina Capriate San Gervasio. 20180405 articolo1 corpo3Il villaggio fu gestito da una sola azienda fino al 1970, anno a partire dal quale molti edifici furono ceduti ad altri imprenditori. Nello stesso periodo si ebbe una forte contrazione delle attività industriali, dovuta anche al rapido spopolamento del centro abitato. L'11 ottobre del 2013 l'intero complesso industriale è stato rilevato dall'impresario Antonio Percassi, che ha deciso di farne il suo nuovo quartier generale.

 Le caratteristiche architettoniche del sito

L'opificio venne terminato nel 1878. Il suo ingresso è situato lungo la strada che taglia in due il villaggio, e più precisamente all'incrocio con corso Vittorio Emanuele II, che a sua volta conduce in piazza Vittorio Veneto. La peculiarità principale dell'ingresso è la presenza dei "cancelli rossi", realizzati in ferro battuto e recanti alcune interessanti decorazioni floreali. La "casa padronale" è la struttura architettonicamente più importante del sito e corrisponde all'abitazione privata che i Crespi utilizzavano quando si trovavano in zona. Venne edificata nel 1893 in stile romantico con alcuni elementi tipici delle costruzioni medievali, tant'è che questa struttura è anche conosciuta come "il Castello".

20180405 articolo1 corpo4Splendide le mura merlate e la torre centrale, ma anche le bifore che caratterizzano i piani inferiori. La scuola è composta da due grandi corpi di fabbrica rettangolari, uniti da un terzo edificio centrale che conta tre piani. La sua realizzazione risale al 1890, ma il progetto originale fu ampliato già nel 1892. Molto bella è la chiesa, dedicata al Santissimo nome di Maria e completata nel 1893. Cristoforo Benigno Crespi ordinò ai suoi ingegneri di creare una copia perfetta del grande Santuario di Busto Arsizio, città che gli aveva dato i natali. Rispetto all'edificio originale insistono alcune differenze, tra cui la zoccolatura e la bella scala di pietra che conduce all'ingresso principale.

Molto presto, il villaggio dovette dotarsi anche di un cimitero, che fu completato nel 1908. Il suo ingresso è orientato a nord, mentre sul lato opposto sorge il mausoleo familiare dei Crespi, caratterizzato da uno stile fortemente eclettico e dal gusto esotico. I cosiddetti palazzotti sono gli edifici destinati ad ospitare gli operai: furono costruiti prima del 1892, proprio all'ingresso del villaggio. Ogni struttura era progettata per venti nuclei familiari e ciascun appartamento includeva un corridoio, tre vani, i servizi ed una cucina comune. Già a partire dal 1880, Crespi decise di abbandonare il modello pluri-familiare dei palazzotti, adottando case indipendenti. 20180405 articolo1 corpo5Queste consentivano condizioni abitative nettamente migliori, nonché un maggior controllo dei dipendenti. Ogni casetta fu dotata anche di un piccolo orto e di un giardino. Le case destinate ai dirigenti furono costruite a partire dalla fine degli anni Venti. Sono tutte diverse e presentano piante asimmetriche con diversi elementi caratterizzanti, fra cui balconi, terrazze e verande. Interessanti gli apparati decorativi, realizzati in pietra, legno, maiolica, cotto e stucco.

Mercoledì, 04 Aprile 2018. Postato in Accade nel mondo, News

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